Non solo memoria ma anche una riflessione sul lavoro femminile e sull’opportunità di recupero e riutilizzo dell’architettura industriale del secolo scorso.
Questo il filo conduttore dell’iniziativa “Tabacchine e tabacchifici fra passato, presente e futuro”, organizzata dalla sezione ANPI Luigi Ferioli di Bellizzi e magistralmente coordinata, fin dalle sue prime fasi, dalla compagna Michela Masullo.
A fare gli onori di casa, nell’affollata aula consiliare “Sandro Pertini” del Comune di Bellizzi, è stato il sindaco Mimmo Volpe il quale, nel ringraziare l’ANPI per l’occasione di confronto, ha colto l’occasione per fare due importanti annunci: l’intenzione di recuperare le ex officine Maccaferri come centro fieristico e la prossima intitolazione di via XXV Aprile anche a Bellizzi.
Il presidente dell’ANPI provinciale di Salerno, Ubaldo Baldi, ha evidenziato come l’iniziativa si collochi tra quelle previste per l’Otto Marzo che assumono un rilievo ancora maggiore dato che, proprio quest’anno, ricorre l’ottantesimo degli scioperi del marzo del ’43 che diedero un impulso fondamentale alla lotta partigiana ed in cui le donne svolsero un ruolo di primissimo piano.
Particolarmente emozionante è stata la video-testimonianza della signora Filomena, ex tabacchina del tabacchificio Alfani di Pontecagnano. Interessante soprattutto il suo racconto sulle lotte sindacali che hanno permesso loro di ottenere una serie di conquiste come: il diritto alla continuità lavorativa, l’asilo nido in fabbrica per i figli delle lavoratrici e la mensa.
A concludere l’iniziativa è stata la professoressa Rossella Del Prete che ha sottolineato come i tabacchifici, insieme all’industria tessile ed alla raccolta del riso, siano i settori dove maggiore è stato l’utilizzo del lavoro femminile. A differenza di operaie tessili e mondine, la storia delle tabacchine però è stata finora meno studiata tranne per alcune ricerche riguardanti le lotte sindacali ed i canti di lavoro nel Salento. Proprio grazie a queste lotte, le tabacchine furono tra le prime categorie di lavoratrici ed ottenere la riduzione della giornata lavorativa ad otto ore e, dopo l’assunzione da parte del Monopolio, altre importanti conquiste quali: le camere di allattamento, la mensa, la sartoria di fabbrica. Il lavoro era però duro e faticoso, reso ancora più difficile da una serie di sopraffazioni che appaiono evidenti dalla lettura delle varie punizioni previste in caso di mancanza lieve in servizio, abbandono del posto del lavoro, insubordinazione. Si pensi che era persino vietato parlare durante il lavoro ed addirittura soccorrere una collega che avesse un malore. Inoltre le tabacchine potevano essere perquisite sia all’entrata che all’uscita.
Al termine del dibattito è stato assunto l’impegno affinché l’incontro fosse il primo passo per uno studio più approfondito sulla storia del tabacchifici della piana del Sele e per il riuso creativo dei relativi impianti industriali avendo cura di conservare la memoria storica di quei luoghi.